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Altre Notizie
Quando si parla di autonomia e soggettività della Comunità Nazionale Italiana dobbiamo avere sempre
presente le innumerevoli battaglie che sono state fatte per raggiungere la cosiddetta rappresentanza
qualificata, da sempre voluta dal Prof. Antonio Borme, che già negli anni settanta aveva capito che senza
soggettività della Comunità Nazionale Italiana saremmo rimasti strumento e cinghia di trasmissione, prima
del partito unico, e in seguito , con l'avvento della democrazia, dei vari partiti. Dopo un lungo periodo di
rivendicazioni politiche la CNI ha raggiunto molti importanti traguardi. È stata riconosciuta la sua unitarietà
a livello di stati domiciliari e dell'Italia. Abbiamo potuto scegliere i nostri rappresentanti nei parlamenti di
Slovenia e Croazia. In Slovenia, con la Legge sulle Comunità Autogestite delle nazionalità, sono state
fondate le organizzazioni autonome della CNI, sia a livello locale che intercomunale.
Abbiamo ottenuto i seggi specifici nelle autonomie locali e il diritto di avere un vicesindaco appartenente
alla CNI. Se vogliamo intendere in maniera compiuta la nostra soggettività è giusto che ad esprimersi
sulla nomina del vicesindaco italiano siano le rispettive organizzazioni minoritarie, come è sempre avvenuto
finora e come già giustamente fatto negli altri tre comuni costieri. Altrimenti potrebbe crollare
l'intera impalcatura minoritaria . Dunque non si tratta di una questione di nomi ma di sacrosanti diritti e
rispetto della nostra soggettività che hanno origine nella lungimiranza di chi ci ha preceduto e che ha
pagato anche di persona. Il Prof. Antonio Borme docet.
Il Consiglio della CAN di Capodistria
Il Presidente
Fulvio Richter