Capodistria/ Koper, 20. 9. 2022
Camera dei deputati – Presidente mag. Urška Klakočar Zupančič
Via Šubič 4 1000 Lubiana
Oggetto: reazione al discorso
Gentilissima Presidente Klakočar Zupančič,
permetta ai sottoscritti, il professor Alberto Scheriani e il dottor Felice Žiža di esprimere, in qualità rispettivamente di Presidente del Consiglio della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana e di deputato alla Camera di Stato slovena, il nostro disappunto per il discorso da Lei pronunciato nel corso della celebrazione del settantacinquesimo anniversario del Ritorno del Litorale alla Madrepatria, tenutasi il 14 settembre all’Auditorio di Portorose. Il nostro rammarico deriva da numerose inesattezze storiche che hanno accompagnato il Suo discorso. Supponiamo che la Sua presa di posizione unilaterale per le sofferenze e le tragedie di una sola popolazione, quella slovena, subite durante il regime totalitario del secolo scorso, sia dovuta a dei fraintendimenti. Gli orrori del ventennio nero che hanno caratterizzato la nostra storia comune sono stati condannati da tutti gli appartenenti alla Comunità nazionale italiana in Slovenia e Croazia. Tuttavia, nel Suo discorso ha dimenticato di menzionare quanto sofferto nel dopoguerra dalla popolazione autoctona: la nazionalizzazione forzata delle proprietà, le foibe, la scomparsa di persone e l’esodo forzato di oltre 250.000 persone dalle terre istriane. Terre che, vista l’urbanizzazione nei secoli, l’architettura dominante e le tombe presenti nei cimiteri, sono sempre state multietniche e multiculturali. Non si può nemmeno ignorare la marcata prevalenza numerica di popolazione di lingua istro-veneta e italiana.
Persone che in gran parte si sono viste costrette a lasciare le proprie case, le proprie terre, le proprie aziende, tutti i loro averi. Le loro proprietà sono state poi nazionalizzate dal governo del tempo, in particolare dal febbraio 1947 fino alla firma del Memorandum di Londra del 1954 e che ha dato inizio ad un regime altrettanto condannabile e condannato dall’Europa stessa. Ed è proprio per porre fine a queste manifestazioni estremistiche e nazionalistiche unilaterali, ma soprattutto per rafforzare i rapporti di amicizia e collaborazione tra la Slovenia e l’Italia, che il
Presidente Borut Pahor ed il Presidente Sergio Mattarella hanno deciso di intraprendere la via della riconciliazione, omaggiando le vittime di entrambe le dittature. Riteniamo che sia superfluo ribadire l’entità delle brutali sofferenze causate da entrambi i regimi totalitari. L’integrazione, la tolleranza, la solidarietà e l’umanità che accompagnano gli assetti democratici dell’Europa di oggi non lasciano spazio al revisionismo storico, per quanto involontario. Il deputato Žiža e il Presidente Scheriani hanno una posizione ferma relativa a quanto dovrebbe aspirare ogni politico, e cioè alla creazione, nella società, di condizioni che non alimentino l’odio ma che permettano, invece, di dar vita a un futuro comune.
Cordiali saluti,
Presidente del Consiglio della CAN Costiera e Deputato alla Camera di Stato
Prof. Alberto Scheriani dott. Felice Žiža
da inviare: – al Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor
– al Presidente del Governo, dr. Robert Golob
– al Presidente del Consiglio di Stato, Alojz Kovšca
– al Tutore civico, Peter Svetina