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mercoledì, 7 Maggio, 2025
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A due settimane dalla Pasqua si ripete il rito della Semedella

La Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” ha organizzato il tradizionale ritrovo presso la chiesetta della Beata Vergine delle Grazie, eretta nel 1639 come struttura votiva a conclusione della terribile epidemia di peste che dimezzò la popolazione cittadina. Il sito e l’usanza crebbero nel tempo, con il momento di ritrovo interrotto a seguito degli sconvolgimenti socio-politici e demografici che investirono il territorio nel secondo dopoguerra con l’esodo. L’usanza è stata reintrodotta da oltre un trentennio grazie all’impegno di Lino Cernaz, compianto ex presidente del sodalizio capodistriano.

“Questo è assolutamente un appuntamento che la Comunità ci tiene a mantenere. Innanzitutto perché ci unisce in questi tempi, che non sono facili per nessuno, sia a livello locale che globale. E poi perché come tradizione dovrebbe farci riflettere sull’importanza di certi valori che si vanno via via perdendo” così Maria Luisa Maier Sponza, vicepresidente della “Santorio Santorio”.

La giornata ha visto come sempre la presenza di diversi esuli, per i quali il rito rappresenta un forte legame con la loro città d’origine. “Noi ci teniamo molto a conservare queste nostre antiche tradizioni, che come sappiamo hanno avuto dei periodi difficili. Ma si cerca di portarle avanti perché la gente vi è molto legata e vuole essere presente” ha rilevato a proposito l’avvocato Piero Sardos Albertini, presidente della Fameia Capodistriana di Trieste. “La festa di Semedella un tempo era un evento corale a cui partecipava tutta la popolazione e comprendeva la parte religiosa e successivamente quella ludica. Noi ci impegnavo a tenerla viva in quella forma, ma non è facile. Già il fatto che gli esuli prendano parte alla Messa di Semedella, dopo che per molti anni erano assenti, è un passo avanti e sicuramente non sarà l’ultimo. Questo per noi è un momento importante che va conservato e sviluppato” ha proseguito Sardos Albertini, aggiungendo che il ritrovo, essendo uno dei progetti di collaborazione tra loro e la CI capodistriana, permette a entrambe le associazioni di crescere.

Il rito religioso è stato officiato da Primož Krečič, parroco di Capodistria, Ervin Mozetič, della Parrocchia di San Marco e da Padre Nicola Radomile del Santuario di Monte Grisa e vice parroco della Parrocchia di San Nazario di Prosecco. La liturgia è stata accompagnata dal Coro “Jubilate” della Parrocchia di S. Lorenzo di Conselve.

La giornata si è chiusa, come usanza vuole, sul sagrato della chiesetta col momento aggregativo, in passato denominato “festa de Semedela”.

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