Parterre d’eccezione all’inaugurazione, a Palazzo Gravisi-Buttorai, della mostra fotografica dedicata alla Basilicata e Matera.
lla cerimonia erano presenti infatti l’Ambasciatore d’Italia in Slovenia, Carlo Campanile, il Console Generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello, il deputato italiano a Lubiana, On. Felice Žiža, il vice-sindaco di Capodistria, Jasna Softić, il Presidente della CAN di Capodistria, Fulvio Richter ed il Presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul. A fare gli onori di casa il Presidente della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, nonché vice-sindaco italiano dMatera e la Basilicatai Capodistria, Mario Steffè che ha messo in risalto la grande valenza culturale dell’avvenimento. Dopo i saluti di rito la mostra è stata presentata dai promotori, la Fondazione degli architetti della provincia di Potenza.
L’idea nasce – hanno sottolineato – quale iniziativa che la Fondazione ha dedicato a Matera designata Capitale Europea della Cultura nel 2019.
È il riferimento alla storia di una città, di un territorio e di un popolo che, nel corso dei millenni, ha lasciato tracce della sua esistenza e oggi le consegna a noi perfettamente integre ed emozionanti. Matera, per tutto il 2019, è stato un riferimento culturale non solo italiano ed europeo ma anche internazionale; in tutto il mondo si sono svolte iniziative per festeggiare l’evento e per far conoscere questo piccolo pezzo d’Italia che da “Vergogna Nazionale” è oggi riconosciuta quale patrimonio mondiale dell’Unesco e Capitale Europea della Cultura.
Matera porta segnato nelle sue pietre la storia dell’umanità dal paleolitico fino a oggi e rappresenta anche il più grande esempio di resilienza e di rigenerazione urbana cheMatera e la Basilicata gli uomini abbiano saputo attuare. È molto significativo che in un paese come l’Italia, ricco di storia e di un immenso patrimonio culturale, sia stata scelta quale capitale Europea della Cultura una piccola città, in una piccola regione del sud, in una terra poco conosciuta ma che evidentemente trabocca di valori e significati che possono essere apprezzati in tutto il mondo.
Il progetto è un racconto per immagini di questa città e di questa regione non solo per farla apprezzare al mondo, ma anche per farla riscoprire ai tanti che credono di conoscerla ma che, nella fretta quotidiana, non hanno mai avuto occasione di coglierne i reali valori.
“Matera e la Basilicata” è una rassegna di scatti fotografici, è un viaggio nella storia della città e della regione per raccontarne il passato e il “moderno presente” che rimane imprescindibilmente legato alla sua storia, ai valori e alle tradizioni.
Gli autori sono tre artisti lucani, ben conosciuti anche a livello nazionale, individuati secondo una precisa scelta progettuale che la Fondazione ha voluto perseguire.Matera e la Basilicata
1) Rocco Scattino è un fotografo che vive nell’area materana e che ci offre una interpretazione della città dei Sassi “da dentro” ovvero dalla parte di chi vive quotidianamente questa città e ne sa cogliere le intime connotazioni. Ha in repertorio produzioni originali, ricche di glamour, apprezzate e riconosciute “toto corde” dai free lance che operano oltre il confine cittadino, con i quali condivide uno job sharing. Ad una consolidata esperienza nella creazione di flash fotografici fortemente personali, dallo stile travolgente, Scattino crea nei suoi lavori più arditi una coreografia di straordinaria sensibilità artistica. È il caso di “rubbish make’s art”, scatti estemporanei tratti da scarti industriali, con i quali l’autore crea, plasma la materia e la assimila alle forme di oggetti che fanno parte del vivere quotidiano.
2) Salvatore Laurenzana fotografo e videomaker. Vive e lavora a Potenza, ci propone una lettura di Matera più distaccata ma comunque confidenziale. Usa il mezzo fotografico e audiovisivo come ponte per esplorare e interpretare visivamente gli aspetti della vita e della conoscenza collaborando con architetti, paesaggisti, filosofi, sociologi e poeti sia come interprete visivo di concetti e tematiche che come documentatore di eventi culturali. La ricerca personale converge verso il racconto, nelle sue varie declinazioni visive, del rapporto che intercorre fra gesto umano e impatti conseguenti.
3) Marilena Divito Ha conseguito il diploma/laurea all’Istituto superiore di fotografia e comunicazione integrata di Roma. Vive e lavora in Basilicata, nel suo paese d’origine Brienza. Da sempre interessata alla bellezza e al fascino mistico della sua terra, ha realizzato progetti personali tra cui: “luoghi dell’abbandono” (riguardanti i quattro paesi fantasma lucani) e “a panza chiena” dove il cibo, prettamente lucano, va a toccare ricordi, emozioni e sensazioni. Gran parte della sua produzione fotografica coglie tracce di vita quotidiana mettendo in risalto l’uomo e il suo interagire con l’ambiente. Ci propone una lettura di Matera e della Basilicata con la sensibilità femminile e di una giovane professionista.
Matera e la BasilicataPer ogni artista sono stati selezionati 15 scatti di cui 10 su Matera e 5 sulla regione. Le immagini sano a colore con una risoluzione tale da poter essere stampate con nitidezza nel formato 50×70.
La mostra è accompagnata da un catalogo di pregio editoriale che è fruibile sul nostro sito in PDF in calce all’annuncio della mostra.
Si è voluto “abbinare ogni scatto ad un verso” nell’intento di comunicare fino in fondo, anche a parole, l’emozione suscitata.
La Fondazione, nella figura del Presidente arch. Michele Graziadei, è committente e produttore della mostra, l’arch. Annamaria Verrastro è curatore della stessa e l’arch. Angelo Cicerchia è l’esperto e organizzatore logistico.