Nuovo significativo riconoscimento per la nostra connazionale Isabella Flego. La scrittrice, poetessa e ricercatrice capodistriana, è stata invitata infatti a partecipare al progetto online “Giuseppina Martinuzzi”, organizzato da Dean Zahtila di Albona (Art Express attraverso EUS EU social fund) e coadiuvato da Anna Piva.
Il progetto di micro-ricerca online “Giuseppina Martinuzzi”, è stato concepito per la “Industrial Art Biennial 2022” che si svolgerà ad Albona in settembre.
La signora Piva intende sviluppare un dialogo interdisciplinare che contestualizza e rivisita alla luce del presente alcuni degli aspetti chiave dell’opera della Martinuzzi. I materiali redatti dai partecipanti formeranno la base per un documento di ricerca audio-visuale per il progetto multimediale Common Ground e sarà esposto alla suddetta Biennale.
Giuseppina Martinuzzi, nata ad Albona il 14 febbraio 1844, è stata una pedagogista e giornalista italiana.
Iniziò ad insegnare come supplente nel paese natale nel 1876. Superato a Trieste l’esame di abilitazione all’insegnamento, il 23 maggio 1876 le fu conferita la nomina a maestra effettiva. Avrebbe esercitato l’insegnamento fino all’agosto 1905.
Il suo percorso politico iniziò con l’adesione al movimento democratico e radicale, profondamente influenzato dalle aspirazioni irredentiste. Nel 1888, fondò e diresse Pro-patria. Rivista letteraria degli italiani d’Austria, dove le idee irredentiste erano espresse tramite un patriottismo culturale che non sfuggì, dopo breve tempo, alla repressione austriaca. Oltre all’attività giornalistica, l’ideale nazionale si espresse con la partecipazione molto attiva della Martinuzzi nella SOT, Società operaia triestina. Dagli anni novanta dell’800, nel 1896 aderì al Partito socialista, sostenne gli ideali socialisti che, nel solco dell’internazionalismo, diede vita alla sua aspirazione per il superamento delle divisioni nazionali, tra italiani, slavi e tedeschi e un suo crescente impegno rivolto all’emancipazione femminile. A tal fine partecipò, nel 1908, a Roma, al primo Congresso nazionale delle donne italiane.
Giuseppina Martinuzzi dedicò molte delle sue energie per la diffusione dell’educazione popolare, partecipando a conferenze di natura divulgativa e pedagogica. Pubblicò manuali di lettura per le scuole elementari. S’impegnò per una riforma pedagogica che contemplasse la diffusione della cultura anche tra le fasce del proletariato operaio e contadino.
La Martinuzzi morì ad Albona il 25 novembre del 1925.